giovedì 11 ottobre 2012

"Culurgionis di Patate"


Rieccomi finalmente.....dopo una così lunga attesa...
Eh si... purtroppo mi sono dovuta fermare per problemi tecnici!!
Aspetto un pupetto che nascerà ai primi di Novembre.... :-)) :-))
Io e Ivano non stiamo più nella pelle...non vediamo l'ora di vederlo, di stringerlo, di coccolarlo e di sbaciucchiarlo tutto!! :-))
E' l'esperienza più bella che una donna possa vivere in tutta la sua vita...una magnifica avventura che la porta a scoprire se stessa a 360 gradi e che fa emergere il lato più umano, più dolce e più vivo di se!
Sono proprio felice...anzi SIAMO PROPRIO FELICI!!

Ma come tutte le gravidanze, potevano mancare le nausee??...eh no...certo che no...solo che a me non sono durate solo tre mesi ma ben otto!!...Perciò è stato impossibile cucinare...visto che la gran parte degli odori e degli aromi mi dava il voltastomaco!!
Però...adesso che la situazione è migliorata...spero di riuscire a riprendere gli attrezzi di cucina in mano e riprendere a pasticciare un pò tra i fornelli della mia cucina!!

E così...tanto per iniziare..ho deciso di proporvi la versione "Nuorese" dei culurgionis, ovvero quelli di patate!

Ingredienti:
600 gr di patate 
500 gr di farina "00"
300 di pecorino ben saporito (o se siete fortunati a trovarlo di "Viscidu")
100 gr di pecorino ben stagionato
3 o 4 cucchiai di strutto
un bicchiere d'acqua leggermente salata
menta
aglio
sale
sugo di pomodoro per condire

Procedimento:
Con la farina fate la classica fontana, unite lo strutto, l'acqua leggermente salata e riscaldata; lavorare a lungo di modo tale da ottenere un impasto morbido ed elastico. Ad impasto ultimato, formare la classica palla e lasciare riposare coperta in luogo caldo e asciutto.
Nel frattempo che l'impasto riposa, lessare le patate in abbondante acqua salata, una volta scotte, scolarle dall'acqua di cottura, pelarle e schiacciarle con lo schiacciapatate all'interno di una zuppiera.
Unire poi alle patate, il pecorino saporito (o il viscidu) grattugiato, qualche fogliolina di menta ben lavata e tritata, uno o due spicchi d'aglio, a seconda dei gusti, ben tritato (se l'aglio non piace può non mettersi!) un pò di sale se dovesse risultare un pochino insipido.
Riprendere in mano la palla di pasta, stenderla con il mattarello in una sfoglia sottile sottile.
Con dei coppa pasta di circa 7 cm, ricavare dalla pasta dei dischi sottili, al centro dei quali va posta una piccola quantità di impasto di patate. Ripiegare i dischi e chiuderli pizzicandoli sui bordi con una forchetta o con l'apposito arnese, in modo tale da ricavare delle specie di spighe.
Far cuocere i culurgionis in abbondante acqua salata, con poco olio per non farli attaccare tra loro, una volta che salgono a galla sono cotti, scolateli e conditeli con del semplice sugo di pomodoro, fatto con olio extravergine d'oliva, aglio, cipolla e menta fresca. Aggiungere una spolverata abbondante di pecorino stagionato grattugiato e servire!!



E come sempre.....BUON ASSAGGIO A TUTTI!!!!!!

sabato 24 marzo 2012

"Su Proceddu"



...Carissimi...quanto tempo...
In effetti mi sono assentata parecchio, ma sono stata presa dal lavoro e per 10 giorni sono scesa in Sardegna...che meraviglia!!!!
I miei mi hanno preparato più o meno tutto il repertorio dei miei piatti sardi preferiti..ho mangiato come un maialino...e anche il "maialino"!! :-)) :-))


Il maialetto allo spiedo è una delle specialità più buone, a mio parere, che esistono in Sardegna...già quando lo vedi cuocere nello spiedo, davanti alle braci, ti viene l'acquolina in bocca e non vedi l'ora che sia pronto per poterlo assaggiare!!!!...mmmmmhhhhh...che bontà!!
I miei mi hanno portata in una trattoria tipica a Cagliari, che si chiama "Su Cumbidu", dove lo preparano divinamente...con circa 25/30 euro a persona, mangerete dal primo al dolce, bevande incluse, i piatti più classici cagliaritani...tra cui, per l'appunto il mitico "Proceddu" arrosto!


Non viene l'acquolina in bocca anche a voi solo a guardarlo???!!!!...
Vi assicuro che è BUONISSIMOOOOOOOO.....
Dunque...vediamo come si prepara!!
Ingredienti:
1 maialino da latte (peso max 8 kg)
rametti di mirto
spiedo
legna da ardere
caminetto
Prima cosa da fare, se non l'avete già fatto fare al vostro macellaio di fiducia, è di dividere il maialino a metà. Per essere più profumato e saporito, tenete il maialino in frigorifero completamente avvolto dai rametti di mirto.
Togliete le interiora, con le quali potrete preparare un ottimo ragù se vi piace, oppure potete cuocerli in padella con abbondante cipolla, olio extravergine d'oliva e poco vino bianco!!...dicevamo, togliete le interiora, lavate la metà del maialino che volete utilizzare e infilzatelo in uno spiedo...mi raccomando questa operazione comporta molta attenzione e abilità...il maialino non deve girare intorno allo spiedo ma deve essere fisso!!
Tagliate il piedino del maialino e infilatelo in uno strato di pelle, dopo aver applicato un foro capiente...mettete della carta stagnola sulla testa del maialino di modo tale da coprire il cervellino, affinchè questo non cada durante la fase di cottura!!
Preparate ora un bel fuoco con la legna (ginepro, leccio, mirto e ulivo sarebbero gli ideali) e posizionate il vostro maialino sul girarrosto davanti alle fiamme ad una distanza di circa 50 cm.
In una prima fase non fate girare il girarrosto, tenetelo fermo in una posizione, in quanto in questa prima fase il maialino deve asciugarsi, prima da un lato e poi dall'altro.
Quando il maialino inizierà ad essere più asciutto, azionate il girarrosto e posizionate la brace sotto il maialino...ricordatevi di tanto in tanto di irrorare il maialino con i ramoscelli di mirto immersi nell'olio extravergine d'oliva...di modo tale che la cotenna risulti croccante e ben dorata.
Il segreto del maialino arrosto è tutto nella cottura...oltre che nel prodotto ovviamente!!.. va cotto lentamente, occorrono circa 2 ore per essere cotto a puntino...
La prova della cottura si fa in questo modo...prendete un coltello a serramanico, il mio babbo utilizza una "pattada" solitamente, e infilzate il maialino...se non viene fuori liquido..sarà perfettamente cotto!!
Toglietelo dallo spiedo finchè è caldo, tagliatelo a pezzetti ed immergetelo nei rametti di mirto, precedentemente ben lavati, servitelo caldo o freddo a seconda dei gusti...in ogni caso sarà SUBLIME!!!!
Che dire ancora....ah si...BUON ASSAGGIO A TUTTIIIIIIIIIII!!!!!

venerdì 2 marzo 2012

"Culungionis alla ricotta"



Avevo proprio voglia di fare la pasta all'uovo in casa...quale occasione migliore se non quella di preparare i culungionis???
E chi non è sardo si starà di certo domandando: e cosa sono i culungionis??...semplicissimo...i Ravioli!!
Nel Campidano li prepariamo con la ricotta, gli spinaci e lo zafferano...
Ma vediamo come si preparano!!

Ingredienti per 50/60 culungionis:
Per la sfoglia: 400 gr di farina, 2 uova, acqua, sale
Per il ripieno: 350 gr di ricotta, 150 gr di spicaci, 2 uova, zafferano, sale
Per il condimento: ragù di carne e pecorino sardo grattugiato
terrine
mattarello
rotella tagliapasta
canovaccio
Prima cosa, versate la farina dentro la terrina così da ottenere la classica fontana, aggiungete un pizzico di sale, le due uova e tanta acqua tiepida quanto basta per ammorbidire l'impasto.
Lavorate il tutto fino ad ottenere un impasto non troppo morbido, elastico ed omogeneo che poi lascerete riposare per almeno un'oretta in luogo caldo coperto da un canovaccio.

Nel frattempo, se non l'avete già fatto prima, pulite gli spinaci (se preferite usate le biete) fateli cuocere in abbondante acqua non troppo salata, scolateli non appena cotti, strizzateli ben e tritateli finemente.
Versate la ricotta in una terrina, aggiungete gli spiaci tritati, iniziate a mescaolare il tutto, aggiungete un pizzico di sale e una bustina o due (a seconda dei gusti) di zafferano in polvere ben tostato.
Continuate a rigirare il composto e pian piano, unite un uovo alla volta, solo quando l'uovo sarà interamente assorbito dall'impasto aggiungete il secondo!

Ora riprendete la pasta, stendetela con il mattarello o con la macchinetta apposita se la possedete e formate delle sfoglie sottili larghe una decina di cm. Con un cucchiaino distribuite sopra le sfoglie delle palline di ripieno, stando attenti a distanziarle tra loro; ora richiudete le sfoglie su se stesse nel senso della lunghezza e premete con le dita lungo il bordo e tra una pallina di ripieno e l'altra.
Infine, ritagliate i culungionis con l'apposita rotella tagliapasta e adagiateli sopra un vassoi infarinato.
fateli cuocere in abbondante acqua salata e serviteli con un ragù di carne e tanto tanto pecorino grattugiato!!
Buon Assaggiooooooooooo....



lunedì 27 febbraio 2012

"Muffin alle Nocciole"


...da quando sono stata da "Starbucks" a Madrid dove ho fatto la cura dei Super Mega Burrosissimi Muffin e del caffè in tazza da litro...ho deciso che nella mia pagina delle creazioni i Muffin non potevano certo mancare...e così ho fatto e giusto oggi ho pubblicato la ricetta...
Per la ricetta vi rimando alla pagina Arte e Creatività...qui vi delizio esclusivamente con le foto di una splendida e caloricissima colazione non all'italiana!!!....





"Is ParaFrittus"


... E' iniziata la quaresima e a me già manca il Carnevale!!! :-((
In Sardegna abbiamo un carnevale meraviglioso...colmo di manifestazioni, sfilate e straordinarie corse a cavallo come la Sartiglia.. se non siete mai stati in Sardegna per il carnevale, vi suggerisco di andarci il prossimo anno...non è Venezia..ma è altrettanto bello e sbalorditivo!!

Io adoro i dolci carnevaleschi che si preparano su tutta l'isola..is zipulas (di patate, di ricotta, di zaffferano), is opinus, is arrubiolus, is meraviglias, is culurgionis a mazz'e mendula, is cattas e quant'altro...
Oggi però, vi presenterò "Is ParaFrittus" ovvero i "Frati Fritti"... diciamo che l'origine etimologica di questo dolce è ancora discussa...alcuni sostengono che vengono chiamati in questo modo perchè il "buco" caratteristico del dolce ricorda la chierica dei frati...altri, invece, sostengono che sono stati chiamati in questo modo perchè la riga bianca che li divide orizzontalmente per metà, ricorda il cordone del saio dei frati!!!
Chi avrà mai ragione??...sta di fatto che sono buonissimi!!!




Come si preparano?? Se siete muniti di un'impastatrice o del bimby vi consiglio di usarli perchè a mano si fa una gran bella fatica!!!
Dosi per circa 50 Frati Fritti:
1kg di farina
1/2 l di latte
150 gr di burro
100 gr di zucchero
4 uova
30 gr di lievito di birra
scorza grattugiata di 2 limoni (o due arance se preferite)
succo di 2 arance (in tal caso potete diminuire del corrispondente peso la dose del latte)
2 bicchierini di rum (se preferite 2 bicchierini di fil'e ferru o grappa)
2 l d'olio di semi di arachidi o di girasole per friggere
scivedda
coperte

Mettete nella scivedda (o in una terrina capace) le uova e lo zucchero e sbattetele a lungo finchè non otterrete un composto bianco e spumoso.
In un pentolino fate intiepidire metà (o poco meno) del latte e fateci sciogliere dentro il lievito di birra (mi raccomando prestate attenzione, il latte deve essere molto tiepido, altrimenti rischiate di danneggiare il lievito e addio lievitazione!!).
Aggiungetelo ora alle uova, piano piano, continuando sempre a mescolare con forza.
Terminata questa fase, prendete la farina e aggiungetela al composto a pioggia, facendo attenzione che non si formino grumi.
Lavorate l'impasto che risulterà piuttosto duro slegato. Aggiungete, ora, il burro precedentemente fuso, la scorza dei limoni (o delle arance) e continuate a lavorare energicamente fino a quando non otterrete un impasto omogeneo al quale inizierete ad aggiungere, a più riprese, prima il succo delle arance, poi il restante latte e da ultimo il rum (o la grappa).
L'impasto sarà pronto quando lo sentirete morbido, elastico e appiccicoso. Formate una palla e 
lasciatela riposare a lungo in luogo caldo per almeno 3 ore coperto da un canovaccio e da una coperta!!
Trascorso il tempo di lievitazione il composto dovrà aver raddoppiato il suo volume... formate ora delle ciambelline e posatele su un tavolo infarinato, nel frattempo fate scaldare l'olio in una padella dai bordi molto alti...una volta portato a temperatura abbassate la fiamma perchè, importantissimo, i frati fritti devono cuocere piano piano a temperatura non elevata, per cui il suggerimento è di posizionare la padella prima su un fuoco grande dove portare l'olio a 180 °C, poi spostarla in uno più piccolo a temperatura media costante.
Altra raccomandazione: per poter ottenere la classica riga bianca orizzontale, è necessario che i frati fritti vengano cotti prima da un lato e poi dall'altro...quindi vanno girati una volta sola...come la fiorentina!!!! :-)) :-))



Buon Assaggioooooooooooo!!!!!!!!!

domenica 19 febbraio 2012

"Is Meraviglias"


Finalmente è arrivato il Carnevaleeeeeeeeeeeeeee..... EVVIVAAAAAAAAAAAAA...... :-)) :-))
Vi siete preparati per la serata danzante in maschera di questa sera??
Sicuramente i miei cugini a San Gavino staranno ancora sfilando nel meraviglioso carnevale che organizzano ogni anno.... e pure Priscilla e Alberto saranno immersi tra musica, coriandoli, zippuasa, para frittos, meraviglias, cattas e quant'altro!!..
BEATIIIIIIIIII...quanto li invidio...
Però anche noi in quel di Padova ci siamo difesi alla grande e abbiamo preparato le chiacchiere che da noi si chiamano "Is Mervaglias" ovvero le "Meraviglie"!!
Facilissime da preparare e ottime da gustare!!!

Ingredienti:
300 gr di farina
50 gr d zucchero (io che amo il dolce ne metto anche di più!)
la buccia grattata di un limone non trattato
3 uova fresche
2 bustine di vanillina
poca acqua calda
pizzico di sale
olio extravergine per friggere (ma va bene anche quello di semi di girasole)
miele amaro 
zucchero a velo
padella per friggere
casseruola
tagliapasta
cola pasta
carta assorbente
colino



Ora che avete tutto l'occorrente si parte!!!... Prima cosa mettete la farina setacciata, lo zucchero, le uova intere, la scorza del limone grattugiata dentro la casseruola, impastate il tutto con le mani.
Aggiungete all'impasto pochissima acqua, che avrete precedentemente scaldato e salato leggermente, amalgamante bene il tutto finchè non otterrete un impasto morbido ed elastico, dando forma alla classica palla.
Stendete la pasta a sfoglie sottili e con il tagliapasta (o con un coltello) tagliatela delle forme che più preferite... a listarelle, a forma della vostra mano, a quadrettoni, trapezi ecc. ecc. ... e friggetele in abbondante olio extravergine d'oliva o nell'olio di girasole...
Appena raggiungeranno un colorito dorato, scolatele nella carta assorbente o nella carta paglia se l'avete e poi servitele cosparse o di miele amaro oppure di semplice zucchero a velo!!



Buon Assaggio e Buon Divertimento!!!!! :-)) :-))

giovedì 16 febbraio 2012

"Crema di Cavolfiore"




Eccomi.... oggi mi sono svegliata con una voglia di cavolfiore...solitamente lo cucino affumicato con le olive nere...vista la dieta però ho deciso di provare una ricetta con pochissime kcal a porzione..ideale per la mia cena di stasera!!!
tra l'altro... il bello del cavolo è che quando lo mangi ti da la sensazione di essere sazio seppur non mangiando tanto!!
Come accompagnamento ad una bistecca di manzo ai ferri può andar bene che dite?!?!.. ok è andata...la cena è pronta!!

Ingredienti per 4 persone:
800 gr di cavolfiore
2 porri
30 gr di burro o margarina
500 ml di brodo vegetale
500 ml di latte scremato
noce moscata da grattugiare
20 gr di farina di riso
1 bustina di zafferano
sale e pepe q.b.
prezzemolo
due casseruole

Come prima cosa puliamo il cavolfiore, stacchiamo le cimette dal tronco centrale e laviamole sotto l'acqua corrente.
Dopo di che, mondiamo i porri eliminando la parte verde e le eventuali radicine, se le hanno, e li affettiamo a rondelle sottili sottili.
Riempiamo una casseruola con l'acqua e portiamola a bollore sul fuoco, saliamola e immergiamoci le cimette del cavolo...facciamole cuocere per circa 5 minuti.
In un pentolino mettiamo i 500 ml di acqua e prepariamo il bordo vegetale (se non l'avete va bene il dado!)
Nel mentre che i cavoli cuociono mettiamo sul fuoco l'altra casseruola dove faremo sciogliere il burro (o la margarina)... una volta sciolto aggiungeremo i porri e la farina di riso.
Lasciamo soffriggere per circa 3 minuti e poi aggiungiamo il brodo caldo e, dopo aver abbassato la fiamma, facciamo cuocere per altri 10 minuti di modo tale che i porri inizino a sciogliersi!

Trascorsi i 10 minuti, nella stessa casseruola, aggiungiamo il latte e le cimette di cavolo scolate dall'acqua di cottura, saliamo e pepiamo quanto basta e facciamo cuocere per altri 10 minuti.

Prendiamo ora il minipimer (o frullatore ad immersione) e frulliamo il composto, ricordandoci di mettere via qualche cimetta per la decorazione (facoltativa).
Ora assaggiamo, se manca sale o pepe aggiungiamo e, se per caso, dovesse essere troppo densa, aggiungiamo qualche cucchiaio di brodo, in modo tale da renderla cremosa e vellutata.
Prendiamo quattro ciotole, con un mestolo versiamo dentro ogni ciotola un pò di crema di cavolo, le cimette messe da parte, una spolveratina di prezzemolo fresco e lo zafferano, se non l'abbiamo già mescolato all'interno del composto (io la preferisco in quest'ultimo modo :-)) :-))..)!!!!!!!!

La crema è servita!!!... sembra un pò lunga da preparare ma vi garantisco che è velocissima e che piace anche a chi non ama i cavoli... parola di mio marito...che per l'appunto non i gradisce molto!! :-))
E ora..... Buon Assaggio a tuttiiiiiiiiiiiii!!!!

mercoledì 15 febbraio 2012

"Zuppa di Funghi Porcini"




Buon San Valentino a tutti... anche se un pò in ritardo!! :-)

Chissà quanti festeggiamenti ieri sera... quante cenette a lume di candela... quante coccole e quanti baci...

Anch'io ho voluto preparare una cenetta a lume di candela per il mio maritino... ma poichè, causa feste e vacanze varie, ci siamo inciccioniti un pò troppo ed abbiamo iniziato una dieta... mi sono cimentata in qualcosa di semplice con un basso apporto di calorie ma in ogni caso SUBLIME...

Una bella "Zuppa di funghi porcini"...con crostini di pane nero ai semi di finocchio... una vera Delizia per il palato!!!
Ivano è rimasto piacevolmente stupefatto!!!!

Vediamo come ho fatto:

Ho raschiato con un coltellino 250 gr di funghi porcini (vanno benissimo anche quelli surgelati).. li ho affettati grossolanamente...anche i gambi!
Poi ho messo a soffriggere un peperoncino in 20 gr di burro, insieme a mezza cipolla bianca..
Rosolata la cipolla, ho aggiunto i funghi porcini e ho sfumato con del vino rosso!
Ho fatto cuocere per circa 5 minuti a fiamma alta e dopo ho trasferito il tutto in un pentolino con circa 1/2 litro d'acqua calda, un dado, poco sale e una grattata di grana.
Raggiunto il bollore ho aggiustato di sale e pepe e ho aggiunto due cucchiai di maizena (se non l'avete va bene anche la farina...serve per addensare!) e ho fatto cuocere a fiamma bassa per altri 15 minuti.
A cottura ultimata, ho passato tutto con il mini-pimer, lasciando qua e la qualche pezzetto di fungo intero.
Ho affettato il pane nero... l'ho fatto tostare nel tostapane e ho impiattato... una spolverata di prezzemolo fresco, un pochino d'olio extravergine d'oliva e pronto per essere servito!!!

Un bel bicchiere di rosso...le candele accese... profumo di violette e.... beh.. il resto lo potete benissimo immaginare anche da soli no??!! :-)) :-))

Come sempre non mi resta che augurarvi Buon Assaggio a tutti e ancora...tanti tanti tanti Auguriiiiii......




giovedì 2 febbraio 2012

"Pane di Riso"


Ciaooooooo!!!... oggi mi sono divertita un mondo a preparare delle piccole pagnottelle senza glutine...o quasi diciamo....
Non è certamente una ricetta sarda...ma rientra nella nostra pagina "Arte e Creatività"....
Vuole inoltre, essere un buono spunto per chi come me ha problemi di celachia!!! Bella fregatura vero??? I cibi più buoni al mondo sono fatti tutti con glutine...pensate un pò a dover rinunciare alla pizza!!! Ahhhhhhhhh....io ora ne ho trovata una surgelata fatta con la farina di riso...alla fine mi sono talmente abituata che mi sembra buonissima!!!....Col pensiero è ovvio!!!
Ma ci sto lavorando sopra per riuscire a prepararne una in casa molto molto molto più buona....
Quando avrò trovato le combinazioni giuste tra i vari ingredienti ve la proporrò...
ok...ora bando alle ciance e ricettaaaaaaaaaa!!! :-)) :-))

La preparazione è un pochino lunga...ma vi assicuro che è semplicissima... certo non otterrete le tipiche pagnottelle che si comprano dal fornaio, ma vi garantisco che sono di gran lunga più buone di quelle che trovate sul banco frigo o sugli scaffali del super market con su scritto "gluten free"!! :-))

La ricetta è per circa 10/12 pagnottelle:
cosa occorre:
500 gr farina di riso
180 gr fecola di patate
45 gr lievito di birra
3 cucchiai rasi di zucchero semolato
4 cucchiai d'0lio extravergine d'oliva
10 gr di sale
olio extravergine per la cottura
acqua 
una ciotola capiente
carta da forno
una teglia larga e dai bordi bassi
pennello da cucina

Come prima cosa mettete poca acqua dentro un pentolino e fatela intiepidire...aggiungete i 3 cucchiai rasi di zucchero e i 45 gr di lievito di birra. Fate sciogliere benino entrambi gli ingredienti e lasciate riposare per circa 2 ore.

Trascorse le 2 ore, prendete una ciotola bella capiente e versatevi dentro la farina di riso setacciata, la fecola di patate e i 10 gr di sale. Mescolate per bene gli ingredienti...unite ora i 4 cucchiai d'olio extravergine d'oliva e il lievito di birra precedentemente lasciato a riposo nel pentolino.
Aggiungete ora tanta acqua tiepida quanta ne occorre per rendere l'impasto morbido ed omogeneo (fate attenzione con l'acqua, aggiungetela poco alla volta, altrimenti rischiate che vi venga troppo liquido....si formerà una palla che non necessita di essere lavorata a lungo!).

Ora lasciate riposare l'impasto per altri 50 minuti all'interno della ciotola, coperto da un canovaccio.

Trascorsi i 50 minuti riprendete l'impasto, che avrà raddoppiato il suo volume e formate tante piccole palline del diametro di circa 10 cm. Posizionatele nella teglia nella quale avrete adagiato la carta da forno oleata.
Ricordatevi di distanziare bene le pagnottelle tra loro perchè le dovrete far riposare per altri 50 minuti...tempo che occorre loro per continuare a lievitare e, perciò, a crescere di volume! Coprite il tutto con un canovaccio.

Trascorsi gli ultimi 50 minuti, spennellate con abbondante olio le pagnottelle (operazione che serve per non farle spaccare durante la cottura)... infornate a forno già caldo a 180° e non appena saranno dorate saranno pronte per essere sfornate!!

....E ORA...come sempre....................BUON ASSAGGIO!!!!!


lunedì 23 gennaio 2012

"Paccheri al Granciporro e Zucchine"


Oggi ho deciso di presentarvi una ricetta che non è tipica sarda...ma è una delle tante creazioni mie e di mio marito che però, prendono sempre spunto dalla tradizione!!
La ricetta originale prevede gli asparagi selvatici al posto delle zucchine...ma siccome non è periodo ho optato per un'alternativa altrettanto valida!


Dunque...per preparare questo piatto vi occorre:
(dosi x 2 persone)


1 granciporro da circa 400 gr vivo (se non lo trovate va bene anche surgelato o precotto)
1 porro
1 zucchina
prezzemolo
1 peperoncino
200 gr di pomodorini ciliegini
vino bianco
olio extravergine d'oliva
sale q.b.
140 gr di paccheri
una padella antiaderente bella larga
uno schiaccianoci


Come prima cosa se avete acquistato un granciporro vivo....mettete a bollire in una pentola capiente  tanta acqua salata.
Una volta raggiunto il bollore tuffateci dentro (senza guardare...come faccio io perchè altrimenti piango) il povero granciporro e fatelo cuocere per due minuti al max...deve solo scottarsi ma non cuocere..
Scolatelo dall'acqua, fatelo raffreddare e tagliatelo in tante parti. Staccate le chele, rompetele con uno schiaccianoci, e apritelo in quattro parti.
Se avete preso un granciporro congelato e precotto...toglietelo dal congelatore la notte prima...fatelo scongelare e poi tagliatelo come sopra. (Con questo granchio la ricetta sarà più semplice ma meno gustosa!)
Pelate ora la zucchina a julienne e fatela saltare nella padella con l'olio extravergine d'oliva (circa 5 cucchiai), il porro tagliato a rondelle ed il peperoncino.
Non appena le zucchine arrivano a mezza cottura, aggiungete il granciporro tagliato a pezzi ed i pomodorini ciliegini tagliati a metà...fate sfumare con il vino bianco ed aggiungete un pizzico di sale (q.b.).
Una volta che i pomodorini iniziano a cuocersi, schiacciateli con una forchetta, di modo tale che venga fuori tutto il succo e con un cucchiaino togliete le uova della "testa" del granciporro di modo tale che si sciolgano bene nel condimento...in questo modo prenderà più sapore.
Mettete a bollire in una pentola l'acqua per i paccheri, salatela e non appena raggiunge il bollore giusto calate la pasta e fatela cuocere al dente.
Scolatela e versatela con poca acqua di cottura nella padella con il vostro condimento, che dovrà essere accesa, e fatela saltare fino a cottura ultimata.
Aggiungete un trito di prezzemolo fresco, impiattate e servite calda!
Non mi rimane che augurarvi: Buon appetito!!





sabato 21 gennaio 2012

"Arrubiolus"



...Finite le feste di Natale....ecco che arriva il Carnevale!!!!
Bellissimo...sin da bambina ho sempre aspettato con ansia l'arrivo di Febbraio...ho sempre associato questo mese al Carnevale...alle maschere...agli scherzi e soprattutto alle frittelle!!!...
Mamma che buone...
In Sardegna ne abbiamo di tutti i tipi e per tutti i gusti...e ovviamente....rigorosamente fritte e belle caloriche!!
...anche se non siamo ancora a Febbraio...ma poco ci manca...voglio presentarvi una frittella un pò atipica...ovvero Is Arrubiolus...che tradotto altro non sono che "Frittelle di Ricotta fritte"...

Dolce semplicissimo e velocissimo da fare...in una delle sue tante versioni!!... non dimenticatevi mai che in Sardegna lo stesso dolce può essere preparato in tanti modi diversi a seconda del luogo in cui ci si trova!!!

Cosa occorre:
500 gr di ricotta di pecora (se non vi piace anche vaccina ma non è ugualmente saporita!)
500 gr di zucchero semolato
200 gr di semolino o pan grattato
3 uova fresche
la scorza grattugiata di un limone (se preferite di un'arancia)
olio per friggere
una scivedda (piccola ciotola di terracotta dove solitamente si preparano le zeppole e i fatti fritti)
pentola per friggere
carta paglia per scolare is arrubiolus

zucchero semolato per spolverizzare


Per prima cosa riunite nella scivedda (o in una ciotola se non l'avete) la ricotta e 450 gr di zucchero; lavorate con un mestolo o con una frusta fino a che non otterrete un impasto omogeneo.
Aggiungete poi i 200 gr di semolino o 150 gr di pangrattato, continuate ad amalgamare fino a quando non otterrete un impasto omogeneo e compatto.


Aggiungete infine, la scorza del limone grattuggiata e le uova, una alla volta.


Formate ora, con le mani, delle piccole palline e passatele nel rimanente pane grattuggiato o nel semolino; fatele friggere in abbondante olio caldo (non caldissimo altrimenti bruciano sopra e non si cuociono all'interno!).


Scolatele dall'olio, spolverizzatele con il restante zucchero semolato e servitele calde o tiepide!!


Se le preparate per merenda, si accompagnano benissimo con del thè aromatizzato al bergamotto o con del semplice succo d'arancia.... se le servite per cena...accostatele ad un buon "Fil'e Ferru" o se preferite qualcosa di dolce un buon Moscato di Cagliari oppure un liquore all'arancia!!


Come sempre....non mi resta che augurarvi: BUON ASSAGGIO!!!!!!





sabato 7 gennaio 2012

"Torta di Ricotta"

Come vi dicevo... in Sardegna utilizziamo tantissimo la ricotta, soprattutto nella preparazione dei dolci… ma la particolarità consiste nel fatto che la ricotta è quella di pecora, molto più grassa e più saporita di quella vaccina.
Non a tutti potrebbe piacere, visto il sapore forte e deciso. 
Ad ogni modo vi consiglio di provare prima di escludere che vi piaccia!!
Per questa torta occorrono:
300 gr di ricotta di pecora
300 gr di farina
300 gr di zucchero semolato
3 uova fresche
La scorza grattugiata di un limone non trattato
1 bustina di lievito
Zucchero a velo
Burro
Latte
Una tortiera dai bordi alti da 26 cm
Innanzitutto dividete i tuorli dagli albumi e montate questi ultimi con una piccolissima presa di sale a neve ben ferma.
Mettete la ricotta in una capace terrina, unitevi pochissimo latte e iniziate a lavorarla con un mestolo di legno in modo tale da ottenere una crema molto morbida.
Aggiungete poi, a poco a poco, lo zucchero semolato, sempre mescolando, i tuorli, la scorza del limone, il lievito e la farina setacciata.
Se il composto dovesse risultare troppo solido aggiungete ancora poco latte, finché non risulterà morbido.
Da ultimo incorporate molto delicatamente gli albumi. 
Imburrate e infarinate uno stampo da torta dai bordi alti, versatevi dentro il composto e fate cuocere a calore moderato per circa 40 minuti a 180°C.
Una volta cotta sfornate e non appena la torta è pronta capovolgetela sul piatto da portata e spolverizzatela con abbondante zucchero a velo.
Va servitala ben fredda…

"Amaretti"


Non esiste occasione dell’anno nel corso del quale possano mancare i dolcetti a base di mandorle o i torroni sempre presenti in ogni sagra!!
Sono dolci molto saporiti e hanno il pregio di conservare inalterata la loro fragranza nel tempo…
Spesso vengono abbinati al miele, all’uva passa o a su “binu cottu” (la sapa)… sono contemporaneamente una delizia per il palato ma anche un carico esplosivo di energia viste le calorie che contengono…
Tipico dolce sardo preparato con le mandorle sono gli amaretti!!
Cosa vi occorre per prepararli a casa?
300gr di zucchero semolato
200 gr di mandorle dolci sgusciate e pelate
100 gr di mandorle amare sgusciate e pelate
3 albumi
Zucchero a velo
Farina bianca “00”
Pestate in un mortaio le mandorle, dolci e amare, finemente, dopo averle leggermente tostate. 
Aggiungete a poco a poco lo zucchero, in modo da ottenere una pasta bella densa.
Montate gli albumi a neve ben ferma e dopo amalgamateli pian pianino alla pasta di mandorle, magari aiutandovi con un mestolo di legno.
Imburrate e infarinate una placca da forno. 
Riempite la sacca a poche per i dolci con l’impasto di mandorle. Utilizzate il beccuccio liscio e rotondo. 
Spremete il composto sulla placca da forno in modo tale da ottenere dei biscottini tondi ben distanziati l’uno dall’altro. Spolvelizzateli con lo zucchero a velo e lasciateli riposare per un paio d’ore.
Una volta che i biscottini avranno riposato per il tempo stabilito, potete infornarli a calore molto moderato per circa un’ora.
Una volta cotti… non dovranno assumere un colorito molto scuro, ma dovranno rimanere dorati… sfornateli e una volta freddi staccateli dalla placca e serviteli freddi.
Si tratta di un dolce molto saporito… si abbina bene con dell’ottimo “fil’è ferru” (la grappa sarda!)